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Cattedrale di Realmonte: la chiesa di sale


“Vivi il mare con Agrigento Doc”: informazioni turistiche sulla costa della provincia di Agrigento, per vivere le bellezze del mare .


La Cattedrale di Realmonte

Nel territorio del Comune di Realmonte, a pochi chilometri delle spiagge della “Scala dei Turchi” e di “Lido Rossello”, all’interno della miniera di Realmonte, sulla costa orientale della Sicilia, a 300 metri di profondità c’è una chiesa straordinaria scolpita nel salgemma. La Cattedrale della miniera di sale di Realmonte, così la chiamano i minatori. Alcuni fra loro l’hanno scolpita per devozione a Santa Barbara, la loro Patrona, scavando ad altorilievo nelle pareti di salgemma alcune straordinarie sculture che raffigurano immagini sacre e ricavando l’altare da un unico grande blocco di salgemma.

Ogni anno il 4 dicembre, giorno dedicato alla Santa Barbara (loro protettrice), qui si tiene la Santa Messa. Non è un evento pubblico, è una cerimonia molto sentita, intima e raccolta a cui partecipano i minatori, che hanno cura nell’organizzarla, con le loro famiglie.

 

Può contenere 800 posti a sedere, con un’acustica che supera i più sofisticati Auditorium e Teatri d’Opera: e vanta la presenza di alcune straordinarie sculture scavate ad altorilievo nelle sue pareti, che raffigurano immagini sacre.   Essa è unica al mondo per le sue peculiarità e la sua ubicazione, che la pone nelle vicinanze di una delle coste più belle del mondo, ad 1 km dalla Scala dei Turchi e dalla Valle dei Templi di Agrigento. E’ utilizzata, per iniziativa del Comune di Realmonte e di organismi locali come sede di concerti e risulta meta ambita di turisti provenienti da tutto il mondo

 

 

 

 


Localizzazione del sito:

Distanza da Agrigento: Km. 17 circa

 

Raggiungibile in auto/moto

Visite guidate su richiesta

 


Video tratti da youtube:

La miniera di sale – Realmonte (AG) – Linea Verde RAI 1 – Realmonte – Arte nelle viscere della terra – Un altro interessante filmato andato in onda sabato 28 febbraio 2015 su RAI 1, in seno alltrasmissione Linea Verde – Orizzonti. Quella di Realmonte è una delle miniere più grandi d’Europa.

Santa Messa alla miniera di Realmonte – 4 dicembre 2005 – Pubblicato il 06 dic 2015 daITALKALI Società Italiana Sali Alcalini S.p.A.

Da visitare nei dintorni (fonte: http://www.prolocorealmonte.com):


TORRE DI MONTEROSSO
La torre si trova a circa 3 Km S-O del centro abitato di Realmonte. La notizia più antica sulla torre di Monterosso è dell’anno 1453, anche se studi recenti fanno pensare che la sua costruzione risale a molto tempo prima. La necessità della costruzione di una torre di guardia a Monterosso, per difendere il territorio da attacchi nemici dal mare, fu prospettata al Viceré Marco Antonio Colonna, nell’anno 1583 da parte dell’ingegnere e celebre matematico Camillo Camilliani, che aveva avuto affidato l’incarico dallo stesso Viceré, di perlustrare tutte le coste della Sicilia per segnalare i posti di guardia già esistenti, i luoghi che necessitavano della costruzione di nuove torri e tutti i dettagli della costa. La costruzione esistente sembra essere una ricostruzione, nello stesso sito, dell’antichissima torre che veniva utilizzata come torre d’avvistamento. Ha pianta quadrata di 12,5 m per lato ed è suddivisa in tre ambienti: il principale è formato dall’ingresso, la botola per la cisterna, una nicchia, il camino e la scala che porta alla terrazza e altri due piccoli locali per l’alloggio dei torrari. Il suo armamento era composto da un cannone di ferro di calibro 5 libbre, con una cassa e ruote, un mascolo d’avviso di ferro, 4 schioppi, 4 spingardi con i suoi cavalletti e fuochi d’armi. La torre si erge su di un promontorio, ad una quota di 146,36 m sul livello del mare, costruita interamente da calcareniti e precisamente da conci di tufo ben squadrati sicuramente estratti dalla vicina cava ubicata a circa 50 m ovest dalla suddetta torre,è attualmente in stato di abbandono. Oggi la sua posizione permette di osservare da Capo S. Marco (Sciacca) fino a Punta Bianca (Agrigento) per complessivi circa 50 Km di costa.

VILLA ROMANA
Le origini della Villa Romana risalgono al I° secolo d.c, è posta a soli 50 metri circa dalla battigia, comprende tutti gli ambienti tipici della Domus Romana. Fù scoperta nel Dicembre del 1907, durante i lavori del tratto della linea ferroviaria Agrigento-Siculiana, durante i quali fu rilevata la presenza di cinque ambienti, dei quali tre con pavimenti decorati a mosaico, e due decorate con lastre marmoree. Furono eseguiti altri scavi che portarono alla scoperta di due e altri ambienti anch’essi con pavimentazione a mosaico a decorazioni geometriche. Gli scavi del 1979-81 estesero l’indagine verso sud alla ricerca di un supposto peristilio che venne messa in luce e con esso anche buona parte del rimanente complesso della villa. Le strutture attualmente in luce si riferiscono ad una serie di ambienti quadrati e rettangolari sistemati attorno un peristilio – giardino a pianta quadrata con cinque colonne per ciascun lato collegate da un basso muretto. Il peristilium è circondato da un ambulacro coperto sul quale si aprivano gli ambienti sull’ala settentrionale si trova un grande ambiente centrale sul quale è stato riconosciuto il tablinium (stanza principale di ricevimento). Nell’ala ovest del peristilio erano ubicati altri importanti ambienti della villa in cui sono riconosciuti il triclinium (sala da pranzo) con pavimento a mosaico geometrico in bianco e nero e la relativa anticamera anch’essa decorata a mosaico bianco e nero con motivi di foglie in elemento ottagonale ad ovest del triniclinium un altro ambiente quadrangolare presenta l’interessante pavimento mosaicato con la raffigurazione nel riquadro centrale di poseidon con tridente circondato da delfini come in molte ville romane del tempo anche la villa di durrueli era dotata di un complesso termale privato situato sud –est del settore residenziale principale da cui è separato da una grande cisterna rettangolare con copertura a volta. Nella parte termale vera e propria, un corridoio conduce ad un ambiente spogliatoio decorato a mosaico figurato in tessere marmoree rosa e nero con la rappresentazione di scilla “mostro marino” che tiene un timone, circondata da diverse creature marine.

 

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